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Dicono che sembro un uovo, ma vengo dalla terra!

Occorre attenderla ancora una manciata di giorni, ma ci siamo quasi. Giugno non accoglie solo le prime giornate estive

Dicono che sembro un uovo, ma vengo dalla terra!

Occorre attenderla ancora una manciata di giorni, ma ci siamo quasi.
Giugno non accoglie solo le prime giornate estive, quelle più gradevoli. Durante questo mese sono in arrivo i numerosi membri di una famiglia che non si può far a meno di amare. Parliamo della Solanacea che raggruppa, tra le altre, varietà come peperoni e pomodori. Ma arriva anche lei, la melanzana, una verdura che oggi è diffusa in tutto il bacino mediterraneo, ma che ha compiuto un lungo viaggio per arrivare sino a noi: atterra infatti in Europa intorno al XV secolo grazie agli arabi e al frutto di una loro scoperta in terra indiana e cinese.

La melanzana è un grande alleato per il nostro benessere perché è ricchissima di acqua, sali minerali - importanti per integrare i liquidi che si tende a perdere nei mesi più caldi - e vitamina C.
Contiene invece pochi grassi e proteine: aspetto, questo, che la rende particolarmente indicata in diete ipocaloriche. Ha molte facce e colori diversi: sono molte le varietà che troviamo in commercio, dalla violetta palermitana, sino a quella di Murcia, passando per la rossa di Rotonda.

Non tutti sanno che proprio a causa delle sue particolari forme, la melanzana è conosciuta nei paesi d’oltreoceano con il nome di Eggplant, proprio perché quando venne importata in terra americana le persone del posto la identificarono e la paragonarono a una specie di uovo gigante.

Curiosità in cucina

Il suo sapore è tendenzialmente amarognolo, per questo i consigli delle nonne vertono spesso sulla necessità di spurgarle, tagliandole prima a cubetti, per poi cospargerle con sale grosso. Ai fornelli la melanzana è la regina di un piatto icona del mangiare made in Italy che ha fatto, e fa ancora oggi, il giro del mondo.

Parliamo della parmigiana, una golosa portata a base di melanzane, polpa di pomodoro, mozzarella, olio d’oliva, aglio e basilico, la cui paternità è oggetto di contesa tra Campania e Sicilia.
Tra le due regioni vi sono inoltre differenze di preparazione: se a Palermo si utilizza il caciocavallo semi stagionato e il pecorino grattugiato, a Napoli non può mancare il fior di latte o la provola, rigorosamente unita al Parmigiano grattugiato. Pare che il primo a codificarne la ricetta fu Cavalcanti, che nel 1837 la incluse nel libro Cucina teorico pratica.

Oggi noi di Pomì vi proponiamo un paio di interessanti varianti: una parmigiana a base di pesce, realizzata con lo spada e 100% gluten free.

e se mi prende
il momento #chef?