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Mille mila anni di pasta: la microstoria

Microstoria della più amata dagli italiani (e non solo)

Mille mila anni di pasta: la microstoria

In principio era la “lagana”, pasta sfoglia sottile che potremmo paragonare all’odierna pasta fresca, tagliatelle o lasagne.
I Greci le chiamano làganon, i Romani laganum ma la sostanza non cambia: impasto di acqua e farina, steso, tagliato a strisce, farcito e cotto al forno, diffuso anche tra gli Etruschi.

Secondo alcuni storici, la nascita della pasta risale al 1.000 a.C., altri ritengono sia nata con i primi insediamenti, quando gli uomini iniziarono a lavorare la terra e a coltivare il grano. Non è possibile avventurarsi in questa storia senza imbattersi in leggende e accese diatribe, tesi accreditate e screditate come quella secondo cui gli Spaghetti sono stati importati dalla Cina da Marco Polo nel XIII secolo.

Ma insomma italiani, cinesi o arabi?
Come direbbe Beniamino Natale, corrispondente ANSA dalla Cina, “L’argomento è da sempre presente nelle discussioni a cena tra italiani e cinesi, ma se loro hanno sempre sostenuto di averli inventati, noi italiani abbiamo risposto che li abbiamo sempre cucinati meglio”.

Quello che è certo è che la pasta racconta una storia millenaria, che non conosce confini geografici o temporali.
La pasta è un cibo universale che, in tempi e modi diversi, è diventata base essenziale dell’alimentazione in molti paesi.

Archeopasta

Nel sito archeologico di Cerveteri - Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO - alcuni rilievi rappresentano degli attrezzi da cucina che hanno tutto l'aspetto del nécessaire per preparare la pasta: il sacchetto per la farina, la spianatoia, il matterello e la rotella per tagliarla. Siamo nel 300 a.C. e la pasta rientra già fra le abitudini alimentari dei nostri antenati.

Dall’altro capo del mondo, nel sito archeologico di Lajia - “la Pompei della Cina” perché sommersa dal fango del fiume Giallo - sono state rinvenute alcune ciotole del 4000 a.C. con degli spaghetti, forse i più antichi della storia. Purtroppo si sono disintegrati subito dopo lo scavo al contatto con l’aria. Ne resta solo una fotografia scattata nel 2005.

Bisogna attendere il V secolo a.C. per gustare la pasta alla maniera di oggi, o quasi, pasta fresca o secca di diversi formati, lunga o corta e cotta in acqua (non più al forno). Ma la svolta si ha nel XVI secolo con le prime corporazioni dei maestri della pasta a Milano, Roma, Napoli e Palermo, e soprattutto con l’arrivo del pomodoro dal Perù.

L’incontro della pasta con pomodoro e formaggio avviene nel 1600… da allora non si sono più lasciati!
Se questo parlare di pasta vi ha messo appetito, deliziatevi con la nostra ricetta dei Bucatini in salsa rosa e mazzancolle al curry!

e se mi prende
il momento #chef?