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Chi più del fagiolino ama stare in compagnia?

Cornetti, tegoline, mangiatutto: questi sono solo alcuni dei nomi con cui il fagiolino è conosciuto in tutto lo stivale.

Chi più del fagiolino ama stare in compagnia?

Cornetti, tegoline, mangiatutto: questi sono solo alcuni dei nomi con cui il fagiolino è conosciuto in tutto lo stivale.
Costituzione esile, altezza importante: quando ci troviamo davanti il baccello immaturo del fagiolo, dobbiamo rimboccarci le maniche, sconfiggere la pigrizia e concedergli tutte le attenzioni che merita. Prima di essere consumati vanno infatti lavati accuratamente sotto acqua corrente, per poi essere spuntati a mano, da entrambe le estremità. Oggi alcuni fruttivendoli li vendono puliti e pronti per essere cucinati. Una comodità, questa, che un tempo non era assolutamente pensabile.

Chi non custodisce dei vivi ricordi che li vedono protagonisti?
Nelle memorie di tutte le famiglie non manca mai una nonna o una mamma intenta a mondare i fagiolini mentre ascolta la radio o canticchia spensierata. La pazienza che occorre per rimuovere filo ed estremità, viene ampiamente ripagata dalla versatilità che questa verdura ci offre in cucina.
In primis va detto che si tratta di alimenti decisamente indicati per quanti seguono un regime alimentare ipocalorico.

Poveri di calorie, sono invece ricchissimi di acqua, fibre, sali minerali e vitamina A.
Inoltre hanno un grande potere saziante. Occorre solamente aver cura di cuocerli bene. Non tutti sanno infatti che contengono un eczima fastidioso per la digestione. Ma niente paura, il suo effetto si annulla in cottura.

Servirli è inoltre una festa cromatica. Il loro colore è particolarmente apprezzato da cuochi e chef: un verde capace di arricchire il gusto di una pietanza ma al contempo di decorare. Per questo da tempo ci si interroga sulle modalità di cottura migliori per conservarne quanto più possibile l’accesa tonalità.
Correva il 1896 quando il cuoco parigino Paul Friand, scriveva: “Per conservare il colore verde dei fagiolini, evitare assolutamente di mettere il coperchio alla pentola. Basta mettere nell’acqua un pezzettino di bicarbonato.”

Benché esistano anche in scatola, sott’olio o surgelati, freschi sono decisamente più buoni e gustosi.
Al momento dell’acquisto ne riconosciamo la qualità in base al colore, che deve essere verde brillante, e alla croccantezza: devono potersi spezzare facilmente tra le dita.

Come si è detto, in cucina i fagiolini possono essere utilizzati in più modi. Anche bolliti e semplicemente cotti con olio e limone non deludono. In alternativa possiamo servirli come antipasto o contorno.

Noi di Pomì vi consigliamo di provare una ricetta molto semplice.
Preparate una pasta - dei semplici maccheroni o dei bucatini vanno benissimo - da cuocere insieme ai fagiolini.
A cottura ultimata versate il tutto in padella insieme alla Passata rustica Pomì e servite il piatto ben caldo.

e se mi prende
il momento #chef?