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È vero, ci sono tutto l’anno, ma in estate ti stupisco

Disponibile sui bancali ortofrutticoli da gennaio a dicembre, la carota appartiene alla famiglia delleApiaceae, una pianta erbacea spontanea e originaria, con ogni probabilità, dalla parte centrale del continente asiatico

È vero, ci sono tutto l’anno, ma in estate ti stupisco

Disponibile sui bancali ortofrutticoli da gennaio a dicembre, la carota appartiene alla famiglia delleApiaceae, una pianta erbacea spontanea e originaria, con ogni probabilità, dalla parte centrale del continente asiatico (Afghanistan). Questo ortaggio arriva ben presto anche nel vecchio continente, dove inizia ad essere coltivato dagli antichi Greci proprio per le sue proprietà curative.
Benché sia una delle verdure più comuni, non lasciamoci ingannare dalla sua popolarità: i suoi aspetti nutrizionali sono tutt’altro che scontati.


La carota è infatti un vero e proprio serbatoio di betacarotene, il precursore della vitamina A, nonché il principio attivo che ne colora la radice. Questa sostanza è un potente antiossidante: combatte in modo efficace la formazione di radicali liberi e favorisce la salute degli occhi. E non è tutto: questa verdura è inoltre ricca di minerali – potassio, sodio, calcio, fosforo – e di vitamine.
Un mix, questo, che migliora il metabolismo del fegato e dell’apparato digerente.


Grazie ai suoi nutrienti la carota si guadagna il primato di una top ten dedicata ai cibi che favoriscono l’abbronzatura: con 1200 microgrammi di vitamina A o quantità equivalente di caroteni per 100 grammi di prodotto, stacca i radicchi, le albicocche e la cicoria.
Rispetto alle altre verdure, poi, la carota ha una peculiarità tutta sua.
I caroteni che contiene sono resistenti alla cottura, purché non troppo lunga. Questo significa che possiamo lessarle, stufare con cipolle, porri e passata di pomodoro per beneficiare comunque dei suoi benefici. Anzi, in cottura la biodisponibilità di betacarotene aumenta.

Verde pisello, rosso peperone… viola carota?


Proprio così: sembra che l’origine cromatica della carota fosse il colore viola. A raccontarcelo è la storia dell’arte del XVI secolo.
Nei ritratti e nelle nature morte dei maestri olandesi e spagnoli è facile identificare varietà viola, bianche e gialle.
Leggenda vuole che alla fine del XVII secolo, in Olanda, si volesse rendere omaggio alla dinastia degli Orange, che avevano felicemente guidato il popolo verso l’indipendenza: e fu proprio per glorificare la fortunata casata che alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi affinché l’ortaggio richiamasse il colore dei salvatori.

In cucina? C’è solo l’imbarazzo della scelta


La versatilità delle carote è una caratteristica che conosciamo tutti piuttosto bene: chi non l’ha mai utilizzata per preparare fresche insalate, risotti, ragù, sformatini o torte?

Noi di Pomì ve la proponiamo come ingrediente per preparare un buon piatto di pappa al pomodoro per vegetariani, un primo che arriva dalla tradizione contadina toscana, una portata semplice, di facile preparazione, che non delude mai.

e se mi prende
il momento #chef?