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La rivincita della “bruttona”

Molti di voi la conoscono probabilmente con l’ingeneroso nome di “bruttona”, un appellativo dovuto al suo aspetto, disordinato e non proprio attraente.

La rivincita della “bruttona”

Molti di voi la conoscono probabilmente con l’ingeneroso nome di “bruttona”, un appellativo dovuto al suo aspetto, disordinato e non proprio attraente. La cicoria cresce ovunque, ha una natura selvaggia e la troviamo per questo ai margini delle strade, nei prati, nei posti più impensati.

Sarà per questo che si presenta sempre piuttosto arruffata? Non limitiamoci però alle apparenze, perché questa pianta, appartenente alla famiglia delle Composite, tanto è stata lodata nell’antichità.

Plinio il Vecchio, noto scrittore, ammiraglio e naturalista romano, ne esalta le qualità medicinali. Lo stesso fanno Orazio, Ovidio e molti altri. Poco carina, senz’altro, ma non per questo carente di fascino. Stando a un’antica credenza popolare pare che fosse in grado di accendere la passione, risvegliando l’eros sopito.

Tanti i favori riscossi in numerosi secoli di vita. Sembra infatti che la cicoria fosse conosciuta e utilizzata già dai medici dei faraoni d’Egitto per le sue virtù aperitive e digestive. I trattati che la vedono protagonista si susseguono nel corso della storia per portare ai giorni nostri le verità nutritive che la contraddistinguono.

In primis va detto che questa verdura stimola la concentrazione e combatte la sonnolenza. Emblematico, da questo punto di vista, è l’utilizzo che se ne fa partire dal XVII secolo, quando diventa un surrogato del caffè.

La cicoria ha inoltre proprietà lassative e diuretiche, ma anche antifiammatorie. Si tratta poi di un ottimo tonico naturale, capace di contrastare la comparsa dei radicali liberi e viene spesso utilizzata in campo dermatologico.

La cicoria si contraddistingue poi per il bassissimo apporto calorico: composta all’80% di acqua, apporta solo 10 kcal in 100 gr. di prodotto. É pertanto una valida amica di chi sta seguendo un regime dietetico ipocalorico, così come è consigliata in caso di digestione lenta e difficile.

Come si comporta in cucina?

Benché il suo sapore vari a seconda della tipologia – ogni varietà ha la propria palatabilità – la cicoria si caratterizza per il gradevole sapore amarognolo, dovuto alla presenza di sostanze alcaloidi. In cucina le foglie di cicoria si preparano semplicemente scottandole in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.

Altrettanto noti sono poi i suoi utilizzi sotto forma di infusi, decotti e tintura. Possiamo inoltre consumarla cruda in insalate, oppure cotta o saltata in padella per arricchire golose torte salate, ma anche secondi piatti a base di carne.

Noi di Pomì vi consigliamo di prepararla in una variante tipica della tradizione contadina. Lessiamola in padella, quindi ripassiamola nuovamente aggiungendo la passata di pomodoro biologica Pomì. Profumiamo a piacere con le spezie, quindi saliamo e pepiamo.

e se mi prende
il momento #chef?