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"Le vacanze intelligenti". A tavola con Alberto Sordi

La filmografia italiana è ricca di citazioni culinarie, grandi abbuffate, tavolate o scene in cui il cibo la fa da padrone. Tratto tipico dell’italianità o pensiero fisso?

"Le vacanze intelligenti". A tavola con Alberto Sordi

La filmografia italiana è ricca di citazioni culinarie, grandi abbuffate, tavolate o scene in cui il cibo la fa da padrone. Tratto tipico dell’italianità o pensiero fisso?

Certamente la seconda nel caso di Remo e Augusta, al secolo Alberto Sordi e Anna Longhi, nella pellicola "Dove vai in vacanza?”, film del 1978 diretto da Mauro Bolognini, Luciano Salce e lo stesso Alberto Sordi, diviso in tre episodi indipendenti.

Sordi e la Longhi, protagonisti dell’episodio "Le vacanze intelligenti", sono dipinti come famelici fruttivendoli, sempliciotti e sovrappeso che pensano solo a mangiare, soprattutto perché i figli - compiuta nemesi dei genitori - li sottopongono a controlli del peso e diete drastiche, ideate dal figlio studente in Medicina, «il dottorino».

E sono proprio i figli, sofisticati e colti, che programmano per loro "Le vacanze intelligenti». Itinerari culturali, visite ai musei, concerti di musica contemporanea, incomprensibili per i genitori, e una rigorosa dieta.

L’austero, intellettuale programma mette a dura prova Remo e Augusta che «per vendetta» finiscono al pronto soccorso per una lavanda gastrica dopo una imponente abbuffata.

Bucatini, salsicce, trippa e infine «Du’ pappardelle al sugo de lepre, la fine der monno».

Esilarante la scena alla Biennale di Venezia 1978, in cui Remo e Augusta non riescono a comprendere il linguaggio e le forme dell’arte contemporanea e, quando lei si ferma a riposare su una sedia, viene scambiata per una installazione d’arte vivente - «sedia con corpo adagiato» - che un turista è disposto a pagare 18.000 delle vecchie lire.

Quando i genitori, esausti, tornano a casa, ritrovano un appartamento completamente trasformato, mobili e oggetti personali sono stati gettati e la casa è occupata dagli amici intellettuali dei figli.
Dopo contrasti e dissapori, le due generazioni trovano conciliazione davanti a un enorme piatto di spaghetti al pomodoro, che questa volta neppure «il dottorino» riesce a negare ai genitori, perché «magnare riconcilia… perfino gli intellettuali più pericolosi».

e se mi prende
il momento #chef?