#foodlovers

La frutta estiva: tanta, buona, deperibile. Come fare?

La bella stagione porta con sé i colori della frutta, se per molti mesi le è stata riservata la parte della cenerentola, ora la sua gustosa vendetta è… servita fredda, come si conviene!

La frutta estiva: tanta, buona, deperibile. Come fare?

Da esclusivo appannaggio per nobili e ricchi – Bartolomeo Stefani, cuoco dei Gonzaga, ci racconta di come con cavalli veloci e buona borsa si potevano gustare fragole nel dicembre del XVII secolo – ora il monito è tanta e di stagione! Non più “contorno” o “fine pasto” ma vera e ricca componente della nostra alimentazione.

Le albicocche, al pari del melone e di tutti i vegetali arancioni, sono cariche di carotenoidi, un valido aiuto per l’esposizione solare e di supporto alla vitamina A. Ricche di fosforo, potassio, magnesio e ferro contrastano il dispendio di liquidi dovuto al caldo.

A proposito di idratazione e sostegno zuccherino arriva l’anguria, rossa, invitante e con un contenuto di acqua pari al 90%. Amica dei regimi ipocalorici, sazia e aiuta la lotta all’ipertensione grazie all’alto contenuto di citrullina e di licopene.

SOS bellezza con le ciliegie che, oltre a essere pratiche da trasportare, contengono fibre, vitamine e antociani che aiutano l’elasticità della pelle e presentano proprietà antinfiammatorie; le fragole contengono acido folico, utile in gravidanza, e serotonina che regola il nostro umore; le prugne contrastano l’osteoporosi, sono un naturale aiutante dell’intestino e abbassano il cosiddetto colesterolo cattivo. I fichi sono ottimi ricostituenti e i frutti rossi (more, ribes, mirtilli, lamponi) sono, infine, un prezioso aiuto per il sistema circolatorio, antiossidanti, depurativi e rafforzano le difese immunitarie. Tanta grazia ha una sola controindicazione: arriva (quasi) tutta assieme!

Il recupero di tradizioni e conserve domestiche ci viene in aiuto per non perderci neppure un grammo di vitalità. A estratti e centrifugati che conservano le vitamine grazie alla spremitura “a freddo”, si affiancano confetture, sciroppi e spiriti. Antichi metodi per conoscenze moderne: al bando le lunghe bolliture in calderone! Per sciroppi e spiriti il procedimento è semplicissimo: frutta fresca a pezzi in vasi sterili poi colmati con una soluzione di acqua e zucchero nel primo caso; acqua, zucchero e alcol per liquori nell’altro. Per i primi è necessaria una pastorizzazione tramite bollitura, per i secondi solo un luogo fresco e buio per la conservazione. Roba da vecchie signore? Provate le ciliegie sotto spirito con una pallina di gelato alla crema e capirete!

Per le confetture abbiamo in serbo una rivoluzione: dimenticate l’afa di giornate ai fornelli e procuratevi un tegame di rame o di alluminio e un termometro gastronomico: lasciate macerare la frutta (non disfatta né sovramatura) con zucchero e succo di limone per alcune ore mentre vi dedicate a tutt’altro quindi bollitela brevemente fino a raggiungere i 64° Brix e il gioco è fatto. Per una confettura di more e lamponi non serveranno più di una decina di minuti, altro che casalinghe disperate!
 

Elisa Azzimondi

 

 

e se mi prende
il momento #chef?