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“Viva la pappa col pomodoro. Viva la pappa che è un capolavoro”

Il pomodoro, sin dal suo “ingresso” nel nostro paese, ha avuto una storia importante nell’alimentazione, nel territorio e nel paesaggio, nell’industria alimentare e oggi anche cosmetica, nella letteratura e nell’arte.

“Viva la pappa col pomodoro. Viva la pappa che è un capolavoro”

“Viva la pappa col pomodoro” cantava una giovanissima Rita Pavone. E noi non potremmo essere più d’accordo. Semplice, genuina, sostenibile e buonissima, la pappa col pomodoro è un vero capolavoro.

Il pomodoro come arte

Il pomodoro, sin dal suo “ingresso” nel nostro paese, ha avuto una storia importante nell’alimentazione, nel territorio e nel paesaggio, nell’industria alimentare e oggi anche cosmetica, nella letteratura e nell’arte.

I primi riferimenti letterari al nostro ortaggio preferito noti risalgono al XVI secolo. Il medico erborista senese Pietro Andrea Mattioli – autore di numerose testi dedicati alle specie botaniche – considerava i pomodori alla stregua delle spezie o delle erbe mediche.
Nel volume dal lunghissimo nome “Di Pedacio Dioscoride Anazarbeo Libri cinque Della historia, & materia medicinale tradotti in lingua volgare italiana da M. Pietro Andrea Matthiolo Sanese Medico, con amplissimi discorsi, et comenti, et dottissime annotationi, et censure del medesimo interprete” (altri tempi! Venezia, 1544) si riferisce ai “pomi d’oro” come a una “mala aurea”.

«Portansi à tempi nostri d’un’altra spetie in Italia schiacciate come le mela rose, e fatte à spichi, di colore prima verdi, e come sono mature, di colore d’oro, le quali pur si mangiano nel medesimo modo». Il pomodoro viene “trattato” come una pianta medicinale, ma anche gustato – in modo molto semplice – si mangivava condito olio, sale e pepe.
Un secolo più tardi in Francia, Olivier de Serres – agronomo e botanico – nell’opera “Théâtre d’Agriculture et Mesnage des Champs” (Parigi, 1600) – parla del pomodoro come di una pianta rampicante ornamentale non solo per giardini ma anche per berceaux e spalliere.

Il pomodoro in epoca moderna

In epoca moderna vediamo il pomodoro fare capolino anche nella grande storia dell’arte, con le nature morte di Mario Mafai, importante esponente della scuola romana.
In alcune opere della prima metà del Novecento il pomodoro non è parte della rappresentazione pittorica, bensì ne è protagonista.

Il pomodoro scompare dalla scena ma diventa un’icona pop, con Andy Warhol con “Campbell’s Tomato Soup”, la celeberrima e replicatissima latta di zuppa di pomodoro in scatola che incarna la nuova epoca, quella della cultura di massa, della mercificazione e dell’omologazione. Ma in questo Warhol non pone nessuna critica, anzi c’è chi ha visto in questa opera – e nella pop art in generale – un tentativo del fondatore della Factory di New York City di irridere l’arte europea da sempre considerata più alta rispetto a quella americana, o più semplicemente Warhol stava raccontando la sua epoca.

Pappa al Pomodoro, un vero capolavoro

Anche un ortaggio può conquistare il suo posto nella letteratura, nell’arte e perché no nella canzone… perché, come cantava Rita Pavone, "la pappa al pomodoro è un capolavoro”!

e se mi prende
il momento #chef?