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La campagna del pomodoro 2025 è terminata: una fine che segna nuovi inizi

Ogni anno, la fine della campagna del pomodoro segna un momento di passaggio: la terra riposa, ma la cucina si accende di nuovi sapori. È il ciclo naturale del “fresco trasformato”, dove il frutto maturo diventa passata, polpa o sugo, racchiudendo il gusto autentico dell’estate italiana. E dietro ogni prodotto Pomì c’è una filiera fatta di persone, territorio e competenze che trasformano il lavoro nei campi in eccellenza sulle tavole.

La campagna del pomodoro 2025 è terminata: una fine che segna nuovi inizi

Un ciclo che si rinnova ogni anno

La fine della campagna del pomodoro è molto più di una data sul nostro calendario agricolo: è un momento di passaggio che scandisce il tempo della terra e delle cucine italiane. Dopo settimane intense di raccolta, lavorazione e trasformazione, i campi si svuotano e lasciano spazio alla terra che riposa, al silenzio che segue l’abbondanza. È un tempo di bilanci, preparazione e gratitudine: perché ogni fine, in agricoltura, contiene il seme di un nuovo inizio.

La bellezza del “fresco trasformato”

La coltivazione del pomodoro vive del perfetto equilibrio tra natura e sapere umano. I frutti maturano sotto il sole estivo, acquisendo gusto e colore, per essere raccolti nel loro momento migliore e lavorati in poche ore. È in questo breve ma prezioso arco di tempo che prende forma il “fresco trasformato”: un’espressione che racchiude l’essenza dei nostri pomodori 100% italiani, colti al giusto grado di maturazione e subito lavorati in passata, polpa, cubetti e sughi.

Questo processo permette di conservare il gusto dell’estate per tutto l’anno. I profumi, i sapori e i colori di un prodotto che non è solo un ingrediente, ma una delle fondamenta della cucina italiana.

Una filiera che racconta l’Italia

Dietro a ogni pomodoro Pomì c’è una filiera fatta di persone, territori e saperi condivisi. Coltivatori, agronomi, operatori delle linee di trasformazione: ognuno ha un ruolo essenziale nel garantire la qualità dei nostri prodotti.

La raccolta si svolge in poche settimane ma è il risultato di mesi di lavoro intenso e preciso: dalla preparazione dei terreni alla semina, dalla cura delle piante al monitoraggio costante della maturazione. È un lavoro che richiede attenzione, rispetto per la terra e una conoscenza profonda.

Il tempo del riposo, il tempo della cucina

Ora che la campagna è terminata, la terra si prende una pausa. Ma la cucina no: anzi, è proprio adesso che si riscopre il piacere di utilizzare i frutti della stagione passata. Le dispense si riempiono di conserve, passate, sughi e polpe, capaci di arricchire piatti semplici e complessi, quotidiani e festivi.

È questo il tempo in cui il pomodoro, da protagonista dei campi, torna protagonista in tavola. E mentre la natura si prepara a un nuovo ciclo, noi celebriamo l’arte di conservare: quella sapienza antica che permette di portare l’estate nel cuore dell’inverno.

e se mi prende
il momento #chef?