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I Love Pizza

I Love Pizza

Bandiera della gastronomia italiana e marchio di italianità.

Bandiera della gastronomia italiana e marchio di italianità, la pizza è una delle pietanze favorite all round the world, con un infinito numero di declinazioni nazionali, e dunque anche un business, stimato da Coldiretti intorno ai 10 miliardi di euro di fatturato annuo solo per l’Italia, con le sue 50 mila pizzerie e un consumo di 7,6 kg di pizza a persona ogni anno.

Ma i più ghiotti di pizza al mondo sono gli americani, con un consumo di 13 kg a persona e un fatturato annuo di 35 miliardi di euro (Fonte: Coldiretti). Fra le varianti più gradite: la “Californian style”, la “Deep Dish” di Chicago e la mitica “Pizza Pepperoni”, alta, soffice, con doppio strato di formaggio, salame piccante e peperoni!

Questo successo planetario sboccia a Napoli, la cui pizza è un marchio registrato, riconosciuto dalla Comunità Europea come Specialità Tradizionale Garantita (STG) nel 2010. Ma gli italiani vogliono di più!

#PizzaUnesco

Questo l’hashtag della world petition lanciata nel 2015 che candida “l'Arte dei pizzaiuoli napoletani” a patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
La candidatura è sostenuta dall’ex ministro dell’Agricoltura italiano Alfonso Pecoraro Scanio, che ricorda: «La pizza non è un prodotto industriale. Ma un’eccellenza che viene preparata artigianalmente, stesa a mano e cotta in un apposito forno a legna».

Il responso dell’Unesco arriverà nell’autunno 2017. Intanto la petizione #PizzaUnesco ha riscosso centinaia di migliaia di adesioni in tutto il mondo, con eventi dedicati a Londra, Las Vegas, New York, Buenos Aires, San Paolo, in Giappone e Australia.
Ma da dove nasce questa ambita pietanza?

Microstoria

Sembra che la prima pizza napoletana sia stata preparata nel 1600, ma solo a metà ottocento la ricetta si arricchisce di pomodoro e mozzarella.

La data ufficiale, universalmente riconosciuta, è il 1889, quando Re Umberto I e la Regina Margherita in visita a Napoli hanno occasione di gustare le creazioni del miglior pizzaiolo della città, Raffaele Esposito.

Alla pizza “marinara” pomodoro, aglio e origano e “alla mastunicòla” con formaggio, basilico e strutto, la regina favorì quella tricolore, pomodoro, mozzarella e basilico, che Esposito le dedicò ribattezzandola “pizza margherita”.

Pochi ma buoni

La pizza è un po’ il trionfo della semplicità perché per prepararla servono pochi, essenziali ingredienti: acqua, farina, olio extravergine di oliva, mozzarella, pomodoro, lievito di birra. L’importante è che siano di qualità!
Secondo la tradizione partenopea, la vera pizza richiede la mozzarella di bufala campana e la pummarola n'coppa”.

Ideale per pizza la Passata Rustica Pomì, che suggeriamo di profumare con basilico freschissimo o, se fuori stagione, con origano secco. 
Se la vostra dieta proprio non vi concede la mozzarella di bufala, potete sempre consolarvi con una deliziosa Pizza light con fiocchi di latte!

We love Pizza! And You?

e se mi prende
il momento #chef?